600 mila euro per l’internazionalizzazione delle Pmi venete
Primo accordo pubblico – privato tra Regione Veneto, Ebav e Camere di Commercio sul programma promozionale 2018
Un accordo storico. Mai prima d’ora vi era stata una collaborazione pubblico – privato su un tema così strategico per le piccole imprese come l’internazionalizzazione.
300mila euro le risorse messe a disposizione da Ebav (l’Ente Bilaterale dell’Artigianato Veneto) che si aggiungono ai 300 mila messi a disposizione dalla Regione Veneto, avviando un effetto moltiplicatore in grado di incrementare le possibilità ed il numero di imprese coinvolte. Un aiuto concreto in particolare per le imprese di minori dimensioni e quindi meno strutturate, con l’obiettivo di favorire ed incentivare inoltre le nuove aziende interessate ad affacciarsi sui mercati internazionali. Ad annunciarlo è Rinaldo Pellizzari Presidente di Ebav a Palazzo Balbi, Venezia, dove è avvenuta la firma della convenzione.
Ulteriore aspetto fondamentale del progetto è il fare sistema che ha animato l’intera operazione. Sia la Regione Veneto che Ebav prevedevano contributi per le imprese che partecipano alle fiere. E quindi perché non fare sistema ed evitare così di replicare gli stessi interventi? La convenzione è quindi un esempio positivo di come facendo sinergia si possano ottenere grandi vantaggi sia per le imprese che per le istituzioni. Anche il sistema Camerale ha dimostrato di cogliere in pieno questo spirito sottoscrivendo la convenzione, presenti Mario Pozza e Giuseppe Fedalto.
Export, qualche dato
L’export è uno dei principali fattori che trainano la crescita in particolare per le imprese del manifatturiero artigiano. I numeri parlano da soli e testimoniano l’importanza per le aziende venete di essere sempre più presenti sui mercati internazionali: da recenti dati sull’export dei settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese (le divisioni Ateco 2007 con incidenza nel 2015 degli addetti nelle imprese fino a 50 addetti superiore al 60% e per cui si rilevano esportazioni) risulta infatti che nel 2017, in Veneto, l’export di settori ad alta concentrazione di MPI rappresenta (con quasi 26 miliardi di euro) il 43,5% del totale delle esportazioni manifatturiere (pari a 59,6 miliardi) e rispetto al 2016 ha registrato un aumento di +4,0%. Si osserva dunque una crescita meno marcata rispetto al resto dei settori (+5,1%).
Tra l’export di settori ad alta concentrazione di MPI, a pesare maggiormente sono i prodotti delle altre industrie manifatturiere (23,0% del totale MPI) e gli articoli in pelle – escluso abbigliamento (21,1% del totale MPI). Tra i settori ad alta concentrazione di MPI sono cresciute maggiormente le esportazioni di legno e prodotti in legno e sughero (+7,8%), i prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (+5,8%) ed i prodotti delle altre industrie manifatturiere (+5,3%).
Germania, Francia e Stati Uniti le destinazioni principali -i tre Paesi rappresentano il 32% dell’export di queste aziende. Ma sono Hong Kong, Svizzera e Grecia i primi mercati per incidenza delle merci provenienti da MPI venete.
L’export per i più piccoli
Le aziende di piccole dimensioni pur avendo prodotti con alto potenziale di interesse per i mercati esteri, non riescono da sole ad affrontare i percorsi di internazionalizzazione. La Regione Veneto ha finanziato per anni le missioni e la partecipazione a fiere di carattere internazionale da parte delle imprese, sotto il coordinamento di Veneto Promozione, poi sostituita dal sistema Camerale Veneto per l’attuazione del programma promozionale.
L’Ebav condividendo le finalità di promozione delle imprese artigiane e prevedendo già un sostegno per il tramite del secondo livello alle imprese che partecipano a fiere di carattere internazionale (ha erogato negli ultimi 2 anni e mezzo ben 1,6 mln di euro a favore delle aziende per promozione collettiva e aziendale di categoria), ha messo a disposizione 300.000 euro raddoppiando di fatto le risorse a disposizione delle imprese venete.
L’auspicio è che questa modalità possa essere un primo esperimento di successo (finora Ebav ha già sperimentato collaborazioni con la Regione Veneto in ambito di formazione imprenditoriale) e diventi una buona pratica che possa ripetersi anche per gli anni futuri, ampliando così sia il numero di fiere previste dal piano annuale della Regione Veneto, sia il numero di aziende beneficiarie.
Fare sistema vuol dire mettersi in gioco, rinunciare a personalismi e a una propria visibilità per trasferire maggiori benefici alle imprese. Oggi con la sottoscrizione della convenzione c’è la prova che questo tipo di collaborazione si può concretizzare con ottimi risultati.
Ebav è l’ente bilaterale regionale dell’artigianato del Veneto, costituito da CNA, Confartigianato, Casartigiani e Cgil, Cisl, Uil. È il più importante d’Italia con 35mila imprese e 152mila dipendenti aderenti ai quali, nel corso del solo 2017, sono stati erogati in prestazioni di primo e secondo livello oltre 15 milioni di euro.
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